Perché il nome di un’azienda è importante quindi devi fare ogni sforzo per trovare il nome giusto per la tua azienda?
Nel 2023 mi chiedo ancora perché migliaia di imprenditori non abbiano ancora compreso l’importanza del nome che scelgono per la loro azienda.
Innanzitutto, dovremmo smettere di usare il termine “scegliere” che fa venire a mente un “tizio che scrolla uno smartphone” e usare “creare” che rende meglio l’idea di come nasce un nome aziendale grazie a procedure e tecniche collaudata di naming.
Volevo scrivere “un tizio che sfoglia un elenco telefonico” poi mi sono ricordato che 4 miliardi di persone al mondo hanno meno di 30 anni e non hanno mai visto un elenco telefonico.
Se anche tu stai per aprire un’azienda e pensi che trovare il nome giusto per la tua azienda serva solo alla copertina della tua brochure e il tuo biglietto da visita, dovresti pensarci bene, molto bene perché prima o poi ti pentirai di aver scelto un nome a caso.
Se anche tu stai per aprire un’azienda e pensi che trovare il nome giusto per la tua azienda serva solo alla copertina della tua brochure e il tuo biglietto da visita, dovresti pensarci bene, molto bene perché prima o poi ti pentirai di aver scelto un nome a caso.
Lo affermano tanti imprenditori che mi chiedono cosa fare dopo che hanno scelto un nome che sembrava quello giusto ma si è rivelato inadatto nel giro di un anno.
Quali informazioni voglio trasmetterti in questo articolo? La mia visione sui seguenti temi:
In questo post parlerò di:
Esiste davvero il nome giusto per un’azienda, un prodotto o un servizio?
Se mi leggi con assiduità, saprai che da qualche tempo sono diventato più critico verso tutte le pseudo-verità che circolano nel mondo della comunicazione e del marketing.
Credo sia ora di smettere di accettare qualsiasi “opinione” spacciata come dogma solo perché l’autore vive in California.
Adolf Dassler il 18 agosto 1949 si guardò allo specchio e disse a voce alta: “Adidas è il nome giusto per la mia azienda e diventerà famoso in tutto il pianeta.” Possiamo essere sicuri al 100% che andò proprio così? Non importa ma la data è quella.
Forse alla stessa ora del 28 giugno 1926 Karl Benz e Gottlieb Daimler decisero che Mercedes doveva essere il nome giusto per un simbolo del lusso su 4 ruote.
Anni dopo, nel 1940, sempre intorno alla stessa ora del mattino, Pietro Ferrero ebbe la precisa sensazione che Nutella era il nome perfetto per una delle più imitate creme spalmabili al cacao e nocciole. E così avvenne, ma solo nel 1964 quando “Nutella” sostituì l’originario “Giandujot”, nome evidentemente sbagliato.
Quando qualcosa funziona possiamo solo riconoscerlo a posteriori. E capita perfino che altri debbano convincerci che ha funzionato!
Come dire: col senno di poi tutti siamo pronti a giurare che Adidas, Mercedes e Nutella “erano i nomi giusti”. Ma solo dopo miliardi in pubblicità e anni di alti e bassi.
E come avvenne per quelli che oggi sono brand storici entrati coi loro nomi, prodotti e servizi nelle case e nelle imprese di tutto il pianeta, oggi accade per le nuove attività le quali, tuttavia, sono costrette ad ottenere fama e profitti in tempi rapidissimi, senza aspettare che, come i grandi brand, gli investimenti in comunicazione e marketing diano i frutti sperati.
Quindi la risposta alla domanda se esiste un nome giusto per un’azienda può essere solo un banale “dipende”.
Dipende da innumerevoli fattori; tra i primi metterei la capacità di investire in comunicazione e marketing.
Senza questo elemento non esiste nome giusto: esistono solo tentativi, A/B test, come si dice oggi.
Puoi aver creato il nome giusto per la tua attività, ma se lo sprechi, lo usi male, lo lasci morire in cantina e lo tratti come se non avesse valore, il problema non è che il nome è sbagliato, è il tuo modo di gestire un’attività imprenditoriale che non funziona.
Ogni anno in Italia aprono nuove imprese, partite Iva, nuovi professionisti; lavoratori autonomi nei campi più diversi iniziano la loro attività, da chi offre servizi di contabilità e amministrazione ai lavoratori autonomi del settore benessere e cura della persona che, tuttavia amano classificarsi come “professionisti”.
Per farmi capire meglio preferisco sempre menzionare professionisti e lavoratori autonomi come due categorie separate. Per non scontentare nessuno e farmi capire.
Ad ogni modo, tutti questi “soggetti economici” devono avere un nome. E chi è il primo a dire che il nome della tua azienda è importante? lo dice la legge.
Quando scegliere il nome dell’azienda?
Quando hai deciso di avviare una nuova impresa la creazione del nome aziendale è la seconda cosa che devi fare.
La prima è individuare quale prodotto realizzare, per risolvere un problema specifico o quale servizio vendere, a chi, a quale prezzo, in quale modo e come promuoverne la vendita.
In breve, questi sono gli elementi del piano di marketing mix tradizionale: quello delle 4 P.
Non perdere il post “Vendere senza fare pubblicità”
e il paragrafo su “Perché devi rispettare la sequenza delle 4 P nel Marketing Mix?”
A onore del vero voglio anche ricordare che: “L’impresa individuale può iscriversi nel Registro delle Imprese anche prima di avviare l’attività, trasmettendo una pratica di Comunicazione unica con la quale può contestualmente ottenere l’attribuzione della partita IVA, da parte dell’Agenzia delle Entrate.”
Quindi, in Italia esistono, come in altre nazioni, condizioni che permettono di iscriversi in registri ed elenchi anche senza avere avviato l’attività; però qui mi fermo perché andiamo off topic.
Quello che mi interessa qui è far capire il motivo “vero” che sta dietro l’affermazione che in troppi ancora oggi fanno senza spiegare il vero perché: perché il nome di un’azienda è importante e come trovare quello giusto per la tua azienda.
Perciò, che si tratti dell’idraulico o della guida turistica, della saldatura conto terzi o del commercialista, dello studio dentistico o dell’agenzia immobiliare, del consulente finanziario o dell’agenzia di pratiche auto, del negozio di alimentari nel piccolo centro turistico in mezzo agli Appennini o della piccola trattoria a 2000 metri, tutti i soggetti economici devono avere un nome. Perché? Per distinguersi.
Per separare due aziende simili, dunque, due attività identiche, per distinguersi da chi crea lo stesso prodotto o servizio con differenze minime.
Tuttavia, anche se l’ho appena detto, perché distinguersi, perché generare divisione, competizione?
Per generare nel potenziale cliente la percezione che tra due o più aziende, due o più prodotti o servizi, esista una scala di merito: sul primo gradino il migliore, sotto tutti gli altri.
Chi sono tutti gli altri? Quelli che cercano di prendersi una fetta del mercato, spesso imitando chi sta sul primo scalino.
Scopiazzando le sue strategie di comunicazione e marketing, fanno il gioco del leader di mercato, portando clienti prima a lui e, se resta qualche indeciso, anche alla lista degli imitatori, chi sta sugli scalini inferiori.
Nota dell’autore: scrivere un articolo sulla “differenziazione sostenibile”. 🙂
Ma il nome deve essere una parola sola? Alcuni mi hanno chiesto.
Tra gli esseri umani, il primo elemento di distinzione è rappresentato dai dati anagrafici: nome e cognome. Così da poter stabilire da subito chi pagherà le tasse! Tralascio di entrare in dettagli sociologici e antropologici per restare in tema.
Per aziende, prodotti e servizi, il nome è sufficiente. Nonostante, regolarmente incontriamo anche indicazioni e messaggi espliciti come “Il Pastaio di Nuoro”, “Tia Maria Country Inn”, “La maison du monde”, ecc.
Quindi un nome solo come Samsung è sufficiente? Proseguiamo.
Essere primi su Google con nome aziendale o di dominio, di prodotto o servizio non equivale a essere posizionati.
Ancora oggi molti imprenditori sono convinti che gli utenti cerchino le attività digitando il loro nome aziendale o il nome a dominio come “Materassi Emme Erre” oppure “tendeperalpinisti.com”.
Mi verrebbe da dire che non si curano affatto di mettere in atto interventi di Search Engine Optimization (SEO). Sono primi su Google e sono contenti così.
Fammi fare un esempio banale ma necessario.
La mia auto è ferma nel mezzo della Gallura, in Sardegna e, ovviamente, non conosco alcuna officina per nome. Che faccio?
Ho tre possibilità:
- aspettare che il sistema di comunicazione via satellite per veicoli si metta in contatto automaticamente con l’assistenza,
- usare un’app apposita offerta dalla mia compagnia assicurativa che mi connette con il meccanico più vicino,
- in mancanza delle prime due soluzioni, cercare su Google “autofficina Gallura”.
Se ho attivato il dispositivo che indica la mia posizione, posso anche evitare la località e cercare “autofficina più vicina a me”.
Hai notato che il nome, in certi casi non serve a niente? Sbagliato! La storia si fa intricata.
Infatti, se la prima autofficina che appare tra le attività presentate da Google si chiamasse “Autofficina 24/7” è probabile che sarei più propenso a contattare questa che promette assistenza 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, al posto di “Officina Demurtas” e sotto l’avviso in rosso “Chiuso”.
Allora vedi che il nome serve a qualcosa? Oltre, ovviamente, a mille altre informazioni che dipendono anche dal contesto?
Non è solo questione di nome, di pay-off e di tutte le altre informazioni che il “brand name” è in grado di trasmettere direttamente, bensì anche dei dettagli che i motori di ricerca ci invitano a condividere per distinguerci, dire cosa facciamo, in che modo, a quale prezzo, ecc.
Dunque, non basta essere primi su Google con il nome aziendale.
Se non basta questo e non è sufficiente avere una scheda Google My Business (oggi “Profilo dell’attività su Google” (Google Profile) cosa devi fare per distinguerti dai concorrenti?
Oltre ad avere un nome aziendale unico e assolutamente accattivante, devi essere trovato anche nel mezzo della Google Giungla attraverso una serie di elementi, a cominciare da ciò che usano le persone per cercare il tuo prodotto o servizio: le parole chiave.
Poi gli argomenti correlati, le ontologie laterali, le co-occorrenze, i sinonimi. In una parola sola, la rappresentazione semantica.
Vai alla Nota 2 se vuoi sapere di più su questo argomento fondamentale: scoprirai che ti riguarda molto più di quanto credi.
Quindi, il nome straordinario va bene: tuttavia prima di questo c’è molto altro che aiuta un utente a trovare i tuoi prodotti e servizi sui motori di ricerca oltre al tuo nome aziendale il quale, come ho detto, potrebbe essere completamente sconosciuto, specialmente se hai appena avviato la tua impresa.
Questi elementi rientrano nella SEO, Search Engine Optimizazion, ottimizzazione per i motori di ricerca.
Perché devi avere un’infarinatura di cosa fa la SEO? Per renderti conto di quale e quanto lavoro sia fondamentale fare per cominciare bene e proseguire meglio.
Ecco un elenco sintetico di elementi SEO:
- Ricerca delle parole chiave
- Ottimizzazione del contenuto (a cominciare dal titolo della scheda prodotto negli eCommerce, specialmente se appena avviato e di piccole dimensioni)
- Struttura del sito web
- Meta tag di titolo e meta tag di descrizione
- URL di pagine ottimizzati
- Ottimizzazione delle immagini
- Velocità del sito
- Ottimizzazione del sito per dispositivi mobili
- Link interni
- Backlink di qualità
- Recensioni e valutazioni
- Social media
- Schema markup
- Local SEO (se offri servizi locali, ottimizza il tuo sito per le ricerche locali, inclusa l’ottimizzazione di Google My Business.)
Nome aziendale giusto, nome a dominio molto spesso creato con parole chiave a coda lunga, attività SEO di base , quella che si mette in atto all’inizio e attività SEO periodica, quella che si attua costantemente dopo quella di base.
Questo e molto altro servono a fare sapere al mondo chi sei e che problema risolve la tua attività e come si chiama: ovvero la tua identità.
Difatti, il nome di un’azienda rappresenta la sua identità che non è il logo sul biglietto da visita o la mitica “immagine aziendale” che tutti vogliono ma pochi sanno cosa sia veramente e a cosa serva.
Cos’è l’identità per un’azienda?
“L’identità di un’azienda è l’insieme distintivo di valori, scopi, mission, cultura, stile e visual branding che la caratterizzano e la differenziano dalle altre aziende. È ciò che definisce la sua personalità unica e la sua posizione nel mercato”.
Per dirla con una citazione:
Un brand non è solo un logo o uno slogan, ma l’insieme delle persone, la cultura, i processi e i valori che compongono l’azienda.
Scott Goodson (Nota 1)
È facile arrivarci anche da soli. Quando un’automobile ha un difetto e molti ne parlano, le persone non dicono “questa xxx ha un difetto”. Dicono “La Opel … è una carretta”, “Il motore della Citroen fa schifo…”.
Le persone, inconsapevolmente giudicano non il singolo prodotto o servizio ma tutta l’azienda.
Quando senti dire “La Barilla non tiene la cottura” il riferimento è a tutti i tipi di pasta, dagli spaghetti alle stelline.
Questa è l’identità espressa da un nome aziendale: tutto ciò che sta dietro, davanti e di lato! Tutti i dipendenti e i pronipoti!
Quindi l’identità è tutta l’azienda insieme, dal giorno che ha aperto in poi.
O come avrai sentito ripetere dagli adoratori di J.Bezos: “La tua marca è ciò che le persone dicono di te quando non sei nella stanza”.
Il marchio o logotipo puoi aggiornarlo: il nome aziendale è per sempre. I prodotti, al massimo, li elimini dallo scaffale, cambi il packaging o aggiungi un altro termine come “nuovo, eco, light, plus, ecc.
Sei hai 29 anni e ti chiami Marta o Giuseppe non puoi decidere di cambiarti nome per il tuo trentesimo compleanno!
Puoi cambiare colore ai capelli, stile di abbigliamento e perfino parlare con un accento leggermente diverso. Ma non puoi dire al mondo che hai deciso di rinnovare la tua immagine chiamandoti Serena o Ulisse.
Nutella potrebbe aggiornare il suo logo o i colori ma non potrebbe mai diventare Nutilla per usare un nome di prodotto più… sfizioso, brioso, giocoso.

Perché il nome aziendale è importante
1. Prima impressione. Il nome dell’azienda spesso è la prima cosa che le persone notano. È la tua prima occasione per creare una buona impressione e catturare l’attenzione dei potenziali clienti. Anzi: degli stakeholder (ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda).
2. Brand name. Il nome aziendale (nome del marchio) è il cuore dell’identità aziendale. Deve comunicare ciò che l’azienda rappresenta, i suoi valori, la sua missione e ciò che offre al pubblico. La sua promessa, come direbbero i pubblicitari degli anni 50. Qui sono finito sulle sabbie mobili quindi rimandiamo a un altro articolo la spiegazione.
3. Riconoscimento. Un nome aziendale ben scelto facilita il riconoscimento del tuo marchio, della tua impresa, della tua attività, in una folla eterogenea di concorrenti che potrebbero perfino essere meno bravi e autorevoli ma con un nome che esplode in bocca come la menta piperita. Un nome memorabile e distintivo aiuta a differenziarti dalla concorrenza e a essere facilmente ricordato dai clienti.
4. Comunicazione del Messaggio. Il nome aziendale può trasmettere il tuo messaggio in pochissimo tempo e in uno spazio ridottissimo. Può suggerire ciò che fai, i benefici che offri o l’esperienza che i clienti possono aspettarsi. Qui massima attenzione. Gli italiani hanno l’abitudine terribile di pensare che il nome aziendale debba indicare esattamente l’attività aziendale. Niente di più sbagliato e dannoso. Lo ripeto qui e lo ripeterò altre centomila volte. Il perché te lo spiego in altro articolo.
5. Connessione Emotiva. Un nome aziendale può evocare emozioni e sentimenti nel pubblico. Una connessione emotiva può creare un legame più forte tra il marchio e i clienti. È l’obiettivo di ogni name writer, creatore di nomi: creare una relazione più duratura possibile con il pubblico. Inizialmente non è automatico, servono investimenti in comunicazione e marketing. Oggi le tecnologie hanno ridotto in tempi in modo estremo, fino a coinvolgere il pubblico di tutto il pianeta attraverso la condivisione istantanea, la diffusione virale di contenuti di ogni sorta.
6. Marketing e Promozione. Il nome aziendale è il fulcro delle tue attività di marketing. Perciò deve possedere molte caratteristiche fondamentali quali pronunciabilità, appeal, originalità, ecc.
7. Domini Online e Presenza Digitale. Un nome aziendale efficace dovrebbe essere disponibile come dominio online. Tuttavia, come ho già scritto, non è una regola. Anzi: in moltissimi casi usare il nome aziendale al posto di una bella “parola chiave a coda lunga” potrebbe aumentare enormemente i tuoi sforzi per essere trovato sui motori di ricerca. La presenza online è essenziale e un nome ben scelto facilita la costruzione della tua identità digitale ma richiede anche sforzi ingenti in comunicazione.
8. Differenziazione. In mercati affollati, il nome aziendale è la chiave per distinguerti dagli altri concorrenti. Un nome unico e accattivante deve attirare l’attenzione e generare interesse, deve comunicare un messaggio a un pubblico specifico. raccontare una storia che il pubblico è invogliato ad ascoltare, invitare un target a entrare in un mondo che ha sempre sognato di visitare perché percepisce che è in quel mondo che vorrebbe identificarsi.
9. Crescita Futura: Un nome aziendale dovrebbe essere flessibile e adattabile a misura che la tua azienda cresce e si espande in nuove direzioni e mercati. Questo è un punto critico quando si tratta di micro e piccole imprese che di rado hanno una visione di lungo periodo e preferiscono limitarsi a “scegliere” il primo nome che viene a mente, lasciando che sia il mercato a scegliere per loro anziché creare una strategia di marketing di medio e lungo termine.

I generatori di nomi online gratis sono affidabili?
I generatori di nomi online gratuiti possono essere utili per ottenere idee e ispirazione, ma non dovrebbero essere la tua unica fonte per la scelta del nome dell’azienda.
Infatti, come ho già scritto, il nome aziendale non va scelto: viene creato.
Spesso queste applicazioni generano nomi comuni o non disponibili legalmente e offrono la percezione di risolvere un problema in quattro e quattr’otto e gratuitamente.
Il loro compito non è veramente aiutarti a creare un nome aziendale straordinario: devono solo convincerti che sono la soluzione migliore, più veloce ed economica se il tuo problema è “scegliere il nome giusto per la tua azienda” tra i domini o in nomi “fintamente inventati”.
Quando hanno ottenuto la tua attenzione devi solo scegliere il dominio libero e spendere 13,99 euro e anche molto meno e toglierti dagli impicci. Hai l’impressione di aver risparmiato cifre folli per scoprire in breve tempo che il tuo dominio fa a pugni con quello di un concorrente che ti mangerà vivo e che non riuscirai mai a scalzare dalla prima pagina su Google.
Quindi, no, i generatori di nomi commerciali online e gratuiti non sono affidabili per scegliere il nome giusto per la tua azienda.
Sono solo giocattoli per chi non conosce il vero valore di un nome aziendale o di prodotto.
Servono solo se sei un consulente di naming che cerca spunti e spesso neppure per quello scopo perché un esperto di naming impiega altre tecniche e procedure per fornire un servizio di livello professionale.
Se vuoi sapere di più sui generatori di nomi online e perché non usarli leggi il post:
Note
Nota 1 – Scott Goodson è il fondatore e CEO di StrawberryFrog, un’agenzia pubblicitaria virtuale con sede a New York. È un consulente per CEO, CMO e leader di aziende in tutto il mondo, inclusa ASICS. Goodson è stato descritto dalla rivista TIME come “un leader di una nuova generazione di creatori di pubblicità virtuali che utilizzano la tecnologia più recente per creare pubblicità più simile all’intrattenimento”. È anche coautore del libro “Attivazione: un nuovo marchio di marketing”.
Nota 2 – Rappresentazione semantica. Tecnica che organizza e struttura le informazioni in modo da catturare le relazioni di significato tra concetti. Questo approccio permette di comprendere e analizzare in modo più profondo le informazioni, includendo la connessione tra argomenti correlati, ontologie laterali, co-occorrenze e sinonimi, al fine di migliorare la comprensione e l’elaborazione dei dati.
Per capire meglio devo introdurre iI termine “campo semantico”. Essi si riferisce a un gruppo di parole che condividono un significato o un contesto simile all’interno di un testo specifico. Ad esempio, se un testo contiene parole come “legno,” “infissi,” “maniglie,” e “serramenti,” è evidente che il contesto semantico è un produttore di infissi o finestre in legno,” poiché tutte queste parole fanno parte del campo semantico associato a un’attività specifica.
Importante. Il motore di ricerca utilizza la ricerca semantica per estrarre informazioni dai contenuti presenti sul web al fine di presentare risultati pertinenti. Google si impegna a comprendere l’intento di ricerca degli utenti, i quali spesso utilizzano un linguaggio diverso da quello dei contenuti che stanno cercando, formulando le query di ricerca in modi variabili. Ciò è dovuto al fatto che esistono diverse modalità per esprimere concetti simili, e i motori di ricerca cercano di rispondere in modo accurato a ciascuna di queste varianti mediante l’analisi delle sfumature semantiche presenti nei contenuti.
Per chiarire meglio il tema ecco un esempio di impiego di ontologie laterali da parte di un utente che non sa quale tipo di azienda si occupi di “riparare gli infissi in legno”. Un utente che cerca un’azienda che si occupa della riparazione degli infissi in legno senza conoscere il termine specifico potrebbe utilizzare una query con descrizioni più generali o termini correlati. Ecco alcune possibili query che sfruttano ontologie laterali:
- Servizio di restauro di finestre in legno
- Azienda per la manutenzione di infissi di legno
- Specialisti in infissi di legno danneggiati
- Riparatori di serramenti in legno
- Esperti in restauro di cornici in legno
Queste query (ricerche) includono termini che indicano la riparazione o il restauro di infissi in legno senza richiedere una conoscenza specifica del termine esatto. Le ontologie laterali vengono sfruttate qui attraverso l’uso di parole chiave correlate e descrizioni che possono essere associate all’attività di riparazione degli infissi in legno.
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