Immagine aziendale: essere coerenti per essere riconosciuti.
Nei due articoli precedenti su come aprire un’azienda, ho parlato di come creare l’identità aziendale dal niente e del significato di immagine aziendale.
Riassumo la questione. La definizione di identità aziendale viene prima di ogni cosa, perché è la descrizione del sogno dell’imprenditore, l’esposizione del suo desiderio più importante, la trasformazione di pensieri in parole , idee e sogni che ogni imprenditore dovrebbe avere.
Dopo avere capito e spiegato a parole l’identità aziendale, il compito dell’imprenditore è di affidare a un professionista della comunicazione, la costruzione dell’immagine coordinata, cioè, l’identità visiva dell’impresa, la trasformazione in colori, segni e parole dei concetti espressi nella “mission aziendale”.
Anche in questo articolo, mi prendo la libertà di scrivere due parole per spiegare l’importanza dell’immagine aziendale, perché ritengo che non sia sufficiente accennare all’argomento e fingere che tutti l’abbiamo compreso. La realtà delle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane lo dimostra.
Perché l’immagine aziendale coordinata è così importante?
Intanto ci tengo a precisare che l’immagine aziendale non riguarda solo le imprese della moda, del design o di tutto ciò che molte persone, ancora oggi in italia, considerano, come dire, “ininfluente” per l’economia nazionale. Certo, si parla molto di Made in Italy, ma i fatti dimostrano che, in casa, è considerato poco più che “un fatto di moda”.
Un messaggio coerente, comunicato all’interno e all’esterno dell’azienda, stimola un processo di graduale riconoscimento dell’impresa e della sua attività, da parte dei destinatari del messaggio, con conseguenze positive, sulla vita dell’impresa e sul raggiungimento dei suoi obiettivi.
(Aggiungo anche sulle “vendite”, dato che ancora oggi molti imprenditori operano secondo lo schema CPC = Comportamento Pseudo Comico).
L’immagine coordinata comunica a destinatari diversi, il sogno dell’imprenditore, la natura dell’impresa, le caratteristiche uniche che la distinguono dai concorrenti, gli obiettivi a lungo termine.
Con l’immagine aziendale, il marchio, i colori, le forme, le parole, tutti gli strumenti della comunicazione visiva, descrivono in modo “semplice”, veloce e coerente, i concetti che permetteranno di riconoscere l’azienda e la sua attività, favorendone crescita, espansione, successo.
5 consigli per costruire un “marchio” coerente
Avviare un’attività economica è un impegno che richiede la volontà di apprendere ogni giorno, per riuscire a fare scelte informate, per imparare a navigare come un marinaio esperto, nelle acque impetuose della produzione, del marketing, della gestione amministrativa e finanziaria, tutte attività che solo in apparenza, non hanno nulla in comune con quello che ti piacerebbe fare.
Vorresti occuparti solo di ciò che sai fare meglio, produrre calzature con le tue mani, realizzare mobili su misura, creare software o fare il pasticcere, l’estetista o la stilista di moda. Ma sei hai scelto di aprire la tua attività in prima persona o con dei soci, preparati a dover acquisire una conoscenza più o meno generale di altri mille argomenti. E’ una parte della “cultura d’impresa” che ogni imprenditore deve possedere. E se non l’hai tu chi dovrebbe averla?
Sulla tua nave sei tu il comandante, da solo oppure in team con altri soci, ma il supervisore di tutto, alla fine, sei tu assieme ai tuoi partner in affari. Perciò, se vuoi comandare una barca, devi conoscerla da cima a fondo, e scegliere personale più o meno qualificato a seconda dei compiti che non puoi svolgere in prima persona.
Quindi, comincia a farti un’idea di come creare un’immagine aziendale coerente e di fortissimo impatto comunicativo per la tua “barca”.
1. Massimizzare il messaggio
Sei certo che il marchio, lo slogan, lo schema dei colori, la posizione sugli stampati, le dimensioni dei vari elementi dell’immagine visuale, insomma tutti gli elementi del “look and feel” siano coordinati e la tua immagine visuale comunichi che il messaggio proviene dal medesimo soggetto? Cioè dalla tua azienda? Hai massimizzato il messaggio trasmesso dalla tua immagine aziendale per ottenere un effetto moltiplicatore sui diversi pubblici?
Oltre a controllare la coerenza degli elementi visuali su carta intestata e biglietti da visita, è necessario verificare che l’immagine aziendale sia coordinata anche su tutto ciò che ha il compito di comunicare con clienti e fornitori, con clienti interni come il personale e quelli esterni, oltre che al resto del “mondo” esterno all’azienda. Perciò, controlla la copertina del fax (sempre che sia ancora in uso), gli articoli promozionali, le fatture, i moduli interni, gli annunci di ogni genere, pubblicitari o istituzionali, le insegne e tutta la pubblicità esterna, gli ordini d’acquisto, la firma delle email.
Ogni volta che l’azienda comunica, l’immagine aziendale deve essere coordinata e coerente.
Quale elemento è il più importante di tutti nell’immagine aziendale?
Il logotipo o marchio deve restare identico in qualsiasi occasione, cioè deve essere riproducibile in ogni dimensione senza cambiare il suo valore comunicativo, non deve essere bellissimo sui biglietti da visita ed essere orrendo sulle insegne o viceversa. Deve comunicare lo stesso messaggio sia in bianco e nero sia a colori, grande o piccolissimo deve essere lo stesso marchio, dire le stesse cose, il suo “messaggio” deve dimostrare chiaramente di provenire dalla stessa entità, dalla medesima impresa o organizzazione.
L’errore commesso da tante aziende e grafici inesperti, dall’avvento delle varie tecniche di stampa digitale, è sintetizzato in questa frase “… tanto oggi si stampa tutto in digitale…”.
Perciò facciamoci prendere dall’euforia e abbondiamo con colori strani, effetti speciali, ombre sfumate e tratti finissimi. Sarà lo stampatore di turno che dovrà arrangiarsi per riprodurre il tuo marchio cercando di “…farlo uguale il più possibile…”.
Risultato? Il tuo marchio aziendale non assomiglia a quello sulle cartelline, sulle insegne, eccetera eccetera. La solita vecchia storia.
Come risolvere il problema? Se vuoi saperlo subito vai al punto 3.
2. Creare modelli
Alcuni software per ufficio, realizzati per aiutare le piccole aziende nella creazione di documenti per il marketing e per altri settori aziendali, consentono anche la creazione di “modelli”. Intanto consiglio subito di farli adattare all’immagine aziendale da un esperto, e non da un collaboratore qualsiasi. I documenti che scaturiscono da questi modelli, solitamente sono utilizzati sia dal personale interno all’azienda sia inviati all’esterno, come gli ordini d’acquisto, ad esempio.
Tutti i modelli utilizzati dalle diverse funzioni aziendali devono essere coerenti con l’immagine aziendale. Tutte le persone che “entrano in contatto” con l’immagine aziendale sono “potenziali clienti” e “possibili giudici” che possono, con il passaparola, diffondere informazioni positive riguardanti l’azienda stessa e i suoi prodotti o servizi, sostenendo in tal modo gli sforzi dell’impresa nell’acquisire posizioni di mercato.
3. Linee Guida dell’immagine aziendale, che cos’è e perché è fondamentale
Promemoria: il documento stampato “Linee Guida dell’immagine coordinata” non va risposto nel cassetto sotto i plum-cake o le vitamine. Il file “Manuale di immagine coordinata” non va salvato nel computer della contabilità “perché è l’impiegata che fa tutto”. La “Guida all’immagine coordinata” non va richiesta e pagata al professionista o all’agenzia perché “ho visto quella di un concorrente” e fa figo dire di averla, però poi ogni stampatore fa quello che gli pare e hai perfino il coraggio di non pagare la fattura perché il logo sugli adesivi è “venuto diverso da quello sulla brochure patinata”.
Battute a parte, la guida si chiama così perché
- è il fondamento per la riproducibilità dell’immagine aziendali in tutti i contesti possibili cioè…
- contiene le diverse possibilità di ingrandimento e riduzione del logo, i vari sistemi di riproduzione del colore, le proporzioni da mantenere sui diversi supporti e in presenza di altri elementi, come “declinare” il marchio nei vari contesti comunicativi
- contiene regole e parametri che ogni fornitore deve seguire scrupolosamente
e come tale va tenuta in enorme considerazione; stampata o, in formato digitale, deve essere disponibile immediatamente per ogni fornitore, al quale va obbligatoriamente consegnata e che deve rispettarla come il bollettino dell’Inps!
Come spesso accade, il graphic designer alle prime armi e, anche molti grafici professionisti, non vanno oltre la creazione dell’immagine aziendale ottimizzata per la stampa di supporti cartacei (buste, fatture, carta intestata, biglietti da visita, ecc.) lasciando all’azienda la libertà di fare decidere al fornitore di turno le modalità di riproduzione del marchio. Sbagliatissimo!
Investire in una guida all’immagine coordinata è importante quanto installare le uscite di sicurezza o fare la dichiarazione iva trimestrale.
Quando deciderai di personalizzare gli abiti da lavoro per i dipendenti oppure vorrai decorare gli automezzi aziendali, dovrai affidarti a fornitori che adatteranno la tua immagine aziendale secondo le loro necessità e competenze. In pratica accade che altre persone, più o meno preparate, decidano che la tua impresa non produce più scarpe o infissi, bensì laterizi o vernici. Non esagero.
Riprodurre un marchio o logotipo in modo sempre differente, perché diversamente non si può fare, equivale a cambiare mestiere: il tuo marchio non comunica più lo stesso messaggio, chi lo vede percepisce che quel marchio comunica qualcosa che appartiene a un’altra entità. Che non è la tua impresa. Non riconosce più che il messaggio appartiene alla tua azienda.
Che cosa penseresti se ogni auto prodotta dalla Ford avesse il marchio diverso? Perché trovi subito il tuo yoghurt preferito in mezzo agli altri?
4. Formare il personale aziendale
Ogni persona che lavora all’interno dell’azienda deve condividerne la “personalità” e, di conseguenza, l’identità e l’immagine aziendale. Vale per chiunque risponda al telefono, lavori in amministrazione, in magazzino o sia addetto alle vendite o al servizio clienti.
L’identità aziendale nasce dall’azienda stessa, fa parte della cultura aziendale e viaggia all’esterno. In tutte le direzioni: verso i clienti, i fornitori, i soci esterni, le banche, i mezzi d’informazione, verso la società intera, vicina o lontana.
Perciò tutto il personale aziendale, in tutte le mansioni, deve capire la mission aziendale e accettare di lavorare per realizzarne gli obiettivi, cooperando perché ognuno avverta l’importanza del proprio impegno personale.
Lavorare in team non significa partecipare attivamente solo durante i momenti di condivisione di compiti e informazioni, bensì condividere le ragioni stesse alla base del gruppo, rafforzare le capacità personali e le prestazioni professionali dei singoli perché, globalmente, contribuiscano al successo del team e di tutta l’azienda.
Tutto ciò è molto importante perché le persone, spesso, non sono consapevoli della relazione fra il loro lavoro e quello degli altri, del rapporto fra i singoli membri del team aziendale e di come, ognuno di essi, sia un pezzo del puzzle complessivo.
5. Mantenere la promessa
Infine, pochissime parole proprio per richiamare la tua attenzione su un argomento di importanza fondamentale. I messaggi più coerenti del mondo non faranno ritornare i tuoi clienti se l’immagine aziendale non mantiene le promesse. Fra gli agenti di commercio circola un modo di dire, valido per tutti i tipi di attività economiche, di produzione o vendita di servizi:
“Si può prendere in giro un cliente una volta, si possono prendere in giro tutti i clienti una volta, ma non si possono prendere in giro tutti i clienti tutte le volte”.
Se, ad esempio, l’immagine aziendale evoca nel pubblico l’idea di potersi fidare di un servizio clienti impeccabile, la tua impresa deve fare ogni sforzo per mantenere la promessa, attivando, per esempio, un sistema di monitoraggio della soddisfazione o un metodo per controllare il personale addetto al servizio e il rispetto delle procedure.
Fai promesse e mantienile. I clienti si ricorderanno che la tua azienda mantiene le promesse e persegue la loro soddisfazione.
Testo liberamente ispirato da un articolo di:
Joanna L. Krotz intitolato “How to build a company identity from scratch”
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